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Fiscalità moderna di un welfare aziendale innovativo: gli esperti rispondono

14 Novembre 2024


Negli ultimi anni, il tema del welfare aziendale ha assunto un ruolo centrale nelle strategie di crescita e sviluppo delle imprese italiane. Tuttavia, in un contesto economico e normativo in costante evoluzione, la fiscalità legata al welfare aziendale sta diventando sempre più complessa. Per le aziende, rimanere aggiornate su normative fiscali, agevolazioni e opportunità diventa fondamentale per ottimizzare le proprie politiche di welfare, migliorare il benessere dei dipendenti e, al contempo, ottenere benefici fiscali.


Per rispondere a queste sfide e aiutare gli imprenditori a orientarsi tra nuove leggi, detrazioni e incentivi, abbiamo organizzato un momento di confronto esclusivo con due esperti di settore. Angela Anvino, Chief Business Development Officer di Satispay e Domenico Miscioscia, Direttore dell'Area Fisco e Diritto d'Impresa di Assolombarda.


Perché è importante comprendere come sfruttare al meglio le nuove disposizioni fiscali? Come adattare le strategie di welfare per rispondere alle nuove sfide normative? E quali sono le opportunità a disposizione delle aziende per implementare piani di welfare che coniughino benessere dei dipendenti e ottimizzazione fiscale?


Scopriamo tutto questo attraverso 6 risposte alle domande più frequenti poste ai nostri esperti. Un'occasione unica per ottenere una visione chiara e approfondita su come navigare nel complesso mondo della fiscalità e del welfare aziendale e capire come Satispay si posiziona in questo contesto.

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1. Quali ostacoli affrontano le PMI nell’adozione di programmi di welfare aziendale e come supporta Satispay queste realtà nel superarli?

Angela Avino - Chief Business Development Officer di Satispay


Innanzi tutto c'è una consapevolezza limitata dei benefici. Spesso, le PMI non comprendono pienamente il valore strategico dei programmi di welfare aziendale, vedendoli come costi aggiuntivi piuttosto che come un investimento per il benessere dei dipendenti e la produttività. Il nostro compito è educare le aziende sull’importanza del welfare per ottenere engagement, fidelizzazione e maggiore efficienza.


Molte PMI, poi, operano con budget contenuti e, spesso, non dispongono di risorse interne specializzate per gestire iniziative di welfare. Offriamo soluzioni modulabili che si adattano alle loro risorse, accompagnandole con un supporto operativo che snellisce la gestione quotidiana.


Per cercare di supportare questi aspetti, le piattaforme digitali di Satispay sono state pensate per essere molto intuitive e consentire ai dipendenti di personalizzare i propri benefici con minima supervisione da parte dell’HR, rendendo i programmi accessibili anche alle aziende con team ridotti.


Inoltre, forniamo consulenza su misura e sessioni formative per aiutare le PMI a sviluppare pacchetti di welfare sostenibili che massimizzino il ritorno sull’investimento.

2. Quanto è cruciale offrire pacchetti di welfare personalizzati per migliorare la soddisfazione e la fidelizzazione dei dipendenti? C'è un caso di successo degno di nota?

Angela Avino - Chief Business Development Officer di Satispay


Un welfare su misura è fondamentale per rispondere alle esigenze uniche dei dipendenti, migliorando il senso di appartenenza e la motivazione. Questo approccio riduce il turnover e rafforza il clima aziendale, particolarmente in un mercato del lavoro competitivo.


Le preferenze dei dipendenti variano in base a fattori come età, situazione familiare e priorità personali. I giovani talenti, ad esempio, preferiscono benefit per la formazione e lo sviluppo professionale, mentre i lavoratori con famiglie apprezzano assistenza sanitaria e supporto familiare.


Un caso degno di nota è quello di Spotify. L’azienda offre un'ampia scelta di benefici flessibili, tra cui:


  • Lavoro flessibile e budget per la formazione.
  • Supporto per la salute mentale, come consulenze e app di meditazione.
  • Congedi parentali estesi per favorire un buon equilibrio tra vita privata e professionale.


E i risultati parlano chiaro: aumento del 30% nella soddisfazione dei dipendenti e riduzione del turnover del 20%!

3. In che modo le innovazioni tecnologiche stanno trasformando il settore del welfare aziendale? Quali novità rendono il welfare più accessibile alle PMI?

Angela Avino - Chief Business Development Officer di Satispay


La digitalizzazione consente di gestire pacchetti di welfare in maniera più efficiente, con software che monitorano l’utilizzo dei benefit e forniscono dati preziosi per il miglioramento continuo.


Le soluzioni full digital, inoltre, permettono ai dipendenti di esplorare e selezionare i propri benefici in modo autonomo, rendendo i programmi di welfare più accessibili e flessibili.


E inoltre gli strumenti di welfare as-a-service permettono anche alle piccole aziende di offrire benefit senza investimenti ingenti in infrastrutture.

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1. Quali sono i principali vantaggi fiscali che le PMI possono ottenere offrendo servizi di welfare ai dipendenti?

Domenico Miscioscia, Direttore dell’Area Fisco e Diritto d’Impresa di Assolombarda


Ci sono diversi benefici fiscali che le PMI possono ottenere. Tra questi menzionerei sicuramente che i servizi di welfare previsti dall’articolo 51 del TUIR sono, in parte o del tutto, esclusi dalla formazione del reddito da lavoro dipendente, grazie alla loro finalità sociale.


Inoltre c'è una completa deducibilità. Se il piano è previsto da un accordo, regolamento o contratto, il suo costo è deducibile dal reddito d'impresa.


E ancora, i benefit esclusi dal reddito imponibile sono esenti anche dal punto di vista contributivo per il datore di lavoro e il dipendente.

2. Ci sono stati cambiamenti normativi recenti che le PMI dovrebbero conoscere per pianificare i loro piani di welfare?

Domenico Miscioscia, Direttore dell’Area Fisco e Diritto d’Impresa di Assolombarda


Ci sono state delle nuove disposizioni dal 2016: per esempio l’introduzione dell’imposta sostitutiva sui premi di risultato, convertibili in servizi di welfare, che ha incentivato lo sviluppo di queste politiche aziendali.


Ci sono degli aggiornamenti inoltri previsti già per il 2025: il Disegno di Legge di Bilancio 2025 prevede un innalzamento della franchigia di esenzione fino a 1.000 euro (2.000 per i dipendenti con figli), includendo rimborsi per utenze domestiche, affitti e mutui.


3. Quali strumenti di welfare risultano più efficienti dal punto di vista fiscale per le PMI? Cosa dovrebbero considerare quando scelgono i benefit da offrire?

Domenico Miscioscia, Direttore dell’Area Fisco e Diritto d’Impresa di Assolombarda


Le aziende possono adottare il welfare attraverso tre modalità:


- Welfare on-top: ovvero piano welfare concesso volontariamente dal datore di lavoro, in aggiunta alla retribuzione del dipendente;


- Welfare premiale: concesso dal datore di lavoro al raggiungimento di obiettivi aziendali;


- Premio di risultato convertibile: convertibile in servizi di welfare dal lavoratore al ricorrere delle condizioni previste dalla Legge 208/2015.


Rispetto alle tre opzioni, la principale fonte di finanziamento dei piani di welfare resta il budget on top (utilizzata dal 46% delle aziende che hanno introdotto il welfare). In quel caso, però, l’azienda ha necessità di trovare annualmente le risorse per finanziarie il piano, trattandosi di una erogazione on top.


La conversione premio di produttività, invece, è utilizzata dal 34% delle imprese che attuano politiche di welfare e, dal punto di vista fiscale, rappresenta probabilmente lo strumento più vantaggioso sia per i dipendenti che per i datori di lavoro:


  • per i dipendenti perché ciascuno può scegliere, in base alle proprie esigenze, se e quanto convertire di premio (che per la parte monetaria sarebbe comunque soggetta all’imposta sostitutiva);
  • per le aziende perché possono, attraverso la maggiore produttività o redditività che si genera per effetto dell’accordo sindacale, avere le disponibilità economiche per pagare i premi ai lavoratori.

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