18 marzo 2025 *
Lo smart working è diventato una realtà consolidata per molte aziende, spingendole a ripensare i benefit destinati ai dipendenti. Tra questi, i buoni pasto digitali continuano a essere tra i più apprezzati, adattandosi perfettamente alle nuove modalità lavorative. Ma perché rimangono un incentivo fondamentale, anche quando si lavora da casa? E in che modo contribuiscono al benessere e alla produttività?
Con l’aumento dello smart working, alcune aziende si sono chieste se fosse ancora necessario fornire buoni pasto ai dipendenti. In realtà, questi strumenti mantengono un valore essenziale, non solo come vantaggio economico, ma anche come supporto concreto alla qualità della vita lavorativa.
Lavorare da casa non significa eliminare il momento della pausa pranzo: è fondamentale staccare dallo schermo, prendersi il tempo per un pasto equilibrato e ricaricare le energie. Garantire i buoni pasto digitali ai lavoratori in smart working è un segnale di attenzione da parte dell’azienda, oltre che un aiuto concreto per bilanciare meglio vita professionale e privata.
Inoltre, sempre più lavoratori utilizzano i buoni non solo per pranzare fuori, ma anche per fare la spesa nei supermercati convenzionati, scegliendo prodotti freschi e salutari. Questa flessibilità li rende un benefit ancora più utile nel contesto dello smart working, dove le esigenze alimentari possono variare rispetto a chi lavora in ufficio.
Uno dei motivi per cui le aziende continuano a offrire buoni pasto anche ai dipendenti in smart working è il vantaggio fiscale. Secondo la normativa italiana:
- I buoni pasto digitali sono esenti da tassazione fino a 8 euro al giorno.
- I buoni pasto cartacei hanno un’esenzione fiscale fino a 4 euro al giorno.
- Il costo dei buoni pasto è interamente deducibile, contribuendo a ridurre il carico fiscale dell’azienda.
Dal punto di vista economico, quindi, mantenere i buoni pasto digitali per i lavoratori da remoto si rivela una scelta vantaggiosa per l’impresa, oltre che per i dipendenti.
Lavorare da casa offre numerosi vantaggi, ma comporta anche alcune difficoltà, come la gestione delle pause e del tempo. Senza la routine dell’ufficio, molti lavoratori tendono a saltare il pranzo o a mangiare velocemente davanti al computer, con un impatto negativo sulla concentrazione e sulla produttività.
I buoni pasto digitali aiutano a promuovere abitudini più sane, incentivando i dipendenti a prendersi il giusto tempo per il pranzo. Inoltre, la possibilità di utilizzarli in supermercati, ristoranti e servizi di food delivery li rende estremamente versatili e adatti alle esigenze di chi lavora in remoto.
L’aumento dello smart working ha cambiato radicalmente le abitudini lavorative e, di conseguenza, anche l’utilizzo dei buoni pasto. In passato, il loro impiego era prevalentemente legato alle pause pranzo in ufficio, mentre oggi è fondamentale garantire una maggiore libertà di utilizzo.
Grazie ai buoni pasto digitali, i lavoratori possono ordinare pasti a domicilio, fare la spesa online o acquistare alimenti nei supermercati convenzionati, senza vincoli di luogo o orario. Questo permette di garantire a tutti i dipendenti un beneficio equo, indipendentemente da dove lavorano.
Negli ultimi anni, grazie alla digitalizzazione, i buoni pasto sono diventati ancora più facili da gestire e utilizzare. Soluzioni come Satispay offrono funzionalità avanzate che semplificano l’esperienza per i dipendenti e ottimizzano la gestione per le aziende:
- Monitoraggio del saldo in tempo reale, direttamente dall’app.
- Utilizzo in una rete sempre più ampia di esercenti, inclusi supermercati e servizi di food delivery.
- Eliminazione di burocrazia e sprechi, senza più bisogno di ricevute cartacee o rimborsi manuali.
Questi vantaggi rendono i buoni pasto digitali ancora più interessanti per le aziende che vogliono offrire ai dipendenti in smart working un benefit moderno, flessibile e semplice da utilizzare.
Molte aziende stanno iniziando a considerare i buoni pasto digitali non solo come un benefit legato alla pausa pranzo, ma come parte di una strategia più ampia per il benessere aziendale.
Ad esempio, alcuni datori di lavoro stanno abbinando i buoni pasto a iniziative di educazione alimentare, come consigli nutrizionali o partnership con ristoranti che offrono opzioni salutari. Inoltre, l’uso dei buoni per l’acquisto di generi alimentari di qualità può incoraggiare abitudini più equilibrate, migliorando il benessere generale dei dipendenti.
Questo approccio dimostra che i buoni pasto non sono solo un modo per coprire le spese dei pasti, ma possono contribuire a creare un ambiente di lavoro più attento alla salute e alla qualità della vita dei dipendenti.
I buoni pasto rimangono un elemento chiave nel welfare aziendale, anche per chi lavora da remoto. Offrirli significa fornire un supporto concreto ai dipendenti, promuovere il benessere e migliorare la produttività.
Grazie alle soluzioni digitali, oggi gestire questo benefit è più semplice e vantaggioso per tutti. Le aziende che vogliono rimanere competitive e attente alle esigenze dei propri lavoratori dovrebbero considerare i buoni pasto digitali come parte integrante del loro piano di welfare aziendale.
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