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Approvato il tetto del 5% sulle commissioni dei buoni pasto: ecco cosa cambia

21 novembre 2024

Un emendamento di rilievo è stato recentemente approvato, che introduce importanti novità per aziende, emettitori di buoni pasto e lavoratori.

La norma stabilisce un tetto massimo del 5% sulle commissioni applicabili dagli emettitori di buoni pasto agli esercenti. Questo limite, già previsto nelle gare pubbliche, viene ora esteso anche al settore privato, applicandosi a tutti i contratti di convenzionamento per l’accettazione dei buoni pasto.

Oltre a stabilire il tetto massimo, il limite del 5% comprende qualsiasi altro eventuale servizio aggiuntivo offerto agli esercenti, eliminando il rischio di costi nascosti.

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Obiettivi della riforma

L’introduzione di questa misura ha obiettivi chiari:

- Ridurre le commissioni per gli esercenti: minori costi per i commercianti significano maggiore disponibilità ad accettare i buoni pasto.

- Aumentare la spendibilità per i lavoratori: con più esercenti disposti ad accettare i buoni, aumenta la loro utilità per i dipendenti.

- Preservare i vantaggi per i datori di lavoro: la riforma non compromette i benefici fiscali previsti dalla legge per l’acquisto di buoni pasto.

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Le tempistiche di applicazione

Ci sarà bisogno di un periodo transitorio per consentire un adeguamento graduale dei contratti già in essere e un riequilibrio del mercato. Di seguito le principali scadenze:

1. Nuovi contratti: la soglia del 5% si applica immediatamente (a partire dall’entrata in vigore della legge) ai nuovi contratti di convenzionamento.

2. Contratti esistenti: per i contratti già in essere, la norma entrerà in vigore dal 1° settembre 2025, concedendo alle parti il tempo necessario per adattarsi.

3. Buoni pasto già emessi: quelli distribuiti entro il 1° settembre 2025 potranno essere utilizzati fino al 31 dicembre 2025, alle condizioni contrattuali precedenti.

4. Recesso dai contratti: a partire dal 1° settembre 2025, le imprese emettitrici di buoni pasto potranno recedere dai contratti esistenti con i datori di lavoro senza indennizzi o oneri, come previsto in deroga all’articolo 1671 del Codice Civile.

Un passo verso un mercato più equilibrato

Questa riforma rappresenta un importante passo avanti per migliorare l'equità nel settore dei buoni pasto. Grazie alla riduzione delle commissioni per gli esercenti:

- Aumenteranno le possibilità per i lavoratori di spendere i propri buoni pasto in un numero maggiore di esercizi commerciali.

- Gli esercenti saranno incentivati ad accettare i buoni senza timore di costi eccessivi.

- Le imprese emettitrici potranno rivedere le proprie strategie commerciali per garantire la sostenibilità del sistema.

Una novità per bilanciare gli interessi di tutti

L'approvazione del tetto del 5% sulle commissioni dei buoni pasto è una novità che mira a bilanciare gli interessi di esercenti, datori di lavoro e lavoratori. Con un'entrata in vigore graduale, questa misura punta a stabilire condizioni più eque nel mercato, migliorando la spendibilità dei buoni pasto senza compromettere i benefici fiscali per le aziende.

Ora, non resta che attendere il completamento dell’iter parlamentare e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per dare piena attuazione a questa riforma.

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  1. Entro i limiti stabiliti dalla legge. Per il 2024 fino a 1.000€ all'anno per i lavoratori dipendenti e fino a 2.000€ per i lavoratori dipendenti con figli a carico.
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