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Buoni pasto anche in smart working: la novità dell'ipotesi de contratto statale 2022-2024

11 novembre 2024

La recente firma dell'ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il triennio 2022-2024 del comparto Funzioni Centrali introduce novità significative, tra cui il riconoscimento dei buoni pasto anche per le giornate lavorative svolte in modalità a distanza. Questo cambiamento, accolto con favore dai dipendenti del settore pubblico interessati, rappresenta una svolta nel trattamento dei benefit per il lavoro agile, sottolineando l'importanza crescente dello smart working nelle politiche contrattuali attuali.

Cosa prevede l'ipotesi contrattuale sullo smart working e i buoni pasto

Il nuovo contratto, siglato dopo mesi di negoziati, interessa circa 195 mila dipendenti in Italia, tra cui tra ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici tra cui Inps e Inail. Tra i punti chiave dell’accordo figurano aumenti salariali per il triennio 2022-2024. Ma, oltre all'incremento retributivo, una delle novità riguarda proprio i buoni pasto per i lavoratori in smart working: con il nuovo accordo, il diritto ai buoni pasto viene esteso anche alle giornate lavorate a distanza.

Prima di questa modifica, la concessione dei buoni pasto per il lavoro in modalità agile era lasciata alla discrezionalità delle singole amministrazioni. Ora, invece, il diritto ai buoni pasto è garantito per i lavoratori statali interessati, indipendentemente dal luogo in cui svolgono la propria attività. Si tratta di un importante passo avanti che mira a offrire parità di trattamento tra lavoro in ufficio e lavoro agile.

Nuove linee guida per lo smart working

Il contratto non si limita a riconoscere i buoni pasto per chi lavora in smart working ma fornisce anche una struttura per regolamentare questa modalità. Le disposizioni per lo smart working saranno definite nei contratti integrativi delle singole amministrazioni, con l'obiettivo di avviare le trattative entro aprile. Questo intervento normativo assicura che i benefit e le condizioni di lavoro siano allineati tra le diverse strutture statali.

Inoltre, tra le novità di rilievo, vi è la possibilità di sperimentare la settimana corta, con una distribuzione delle 36 ore lavorative settimanali su quattro giorni anziché cinque. Anche in questo caso, l'iniziativa dimostra l'impegno verso una maggiore flessibilità lavorativa, pur mantenendo invariato il monte ore settimanale.

Benefici dei buoni pasto per lo smart working

L'introduzione dei buoni pasto anche per le giornate di lavoro da remoto è significativo perché:
* Incentiva il lavoro agile: l’accesso ai buoni pasto rende lo smart working una scelta più vantaggiosa e bilanciata. * Supporta il benessere del lavoratore: garantire i buoni pasto consente ai dipendenti di coprire le spese alimentari anche lavorando da casa. * Riduce le disuguaglianze: equiparare il trattamento tra lavoro in ufficio e smart working favorisce la parità tra dipendenti che scelgono modalità diverse.

Impatti e prospettive future

La firma di questo contratto, è stata accolta positivamente e costituisce un punto di riferimento per il futuro dei benefit e della regolamentazione dello smart working. Questo nuovo approccio ai buoni pasto rispecchia le esigenze di un mercato del lavoro in evoluzione, in cui la flessibilità e il riconoscimento del lavoro a distanza stanno diventando priorità sempre più rilevanti.

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