18 Luglio, 2025*
Nel mondo del lavoro moderno, le forme contrattuali sono sempre più variegate. Oltre ai classici dipendenti a tempo indeterminato, le aziende si avvalgono spesso di collaboratori occasionali, professionisti a Partita IVA, stagisti e altre figure. Una domanda che sorge frequentemente è: anche queste categorie di lavoratori possono ricevere i buoni pasto? E se sì, a quali condizioni?
Facciamo chiarezza su questo punto, analizzando cosa prevede la normativa e come soluzioni flessibili come Satispay possano aiutare le aziende a gestire il welfare anche per i collaboratori non tradizionali.
La normativa sui buoni pasto (in particolare il Decreto MISE 122/2017) stabilisce che i destinatari di questo benefit sono, in linea di principio, i lavoratori subordinati, sia a tempo pieno che a tempo parziale (part-time).
Tuttavia, la stessa normativa specifica che i buoni pasto possono essere riconosciuti anche a soggetti che hanno instaurato un rapporto di collaborazione con l'azienda, anche non di natura subordinata. Questo apre la porta a diverse possibilità, ma è fondamentale fare le giuste distinzioni.
Prima di tutto, definiamo chi è il "collaboratore occasionale". Spesso con questo termine si fa riferimento alla prestazione occasionale (ex voucher), un contratto specifico per attività lavorative sporadiche e limitate.
Buoni pasto e prestazione occasionale:
Per i lavoratori retribuiti tramite il "Libretto Famiglia" o il "Contratto di prestazione occasionale (Presto)", la situazione è complessa. La normativa su questi contratti è molto stringente e il compenso è orario. Generalmente, l'erogazione di benefit aggiuntivi come i buoni pasto non è prevista e potrebbe essere interpretata come un superamento dei limiti economici del rapporto occasionale stesso. Per questa specifica categoria, quindi, la risposta è tendenzialmente negativa.
Questa è una situazione molto più comune e interessante. Un'azienda può offrire i buoni pasto a un consulente esterno, un freelance o un professionista con cui collabora stabilmente?
La risposta è sì, è possibile, ma a condizioni diverse rispetto ai dipendenti.
Come funziona:
L'azienda può decidere, come parte dell'accordo commerciale, di fornire dei buoni pasto al collaboratore a Partita IVA. Tuttavia, per il professionista che li riceve, questi buoni pasto non godono del regime di esenzione fiscale previsto per i dipendenti.
Essi vengono considerati a tutti gli effetti compenso in natura. Questo significa che il valore totale dei buoni pasto ricevuti deve essere:
* Incluso nel totale dei compensi percepiti dal professionista.
* Fatturato all'azienda cliente.
* Assoggettato a tassazione e contribuzione secondo il regime fiscale del professionista (ordinario, semplificato o forfettario).
Per l'azienda che li eroga, il costo sostenuto per l'acquisto di questi buoni è un costo per una prestazione di servizi, deducibile secondo le normali regole.
In sintesi: dare buoni pasto a un P.IVA è possibile, ma fiscalmente è come dargli un compenso aggiuntivo dello stesso valore. Il vantaggio fiscale, in questo caso, si perde.
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La normativa equipara ai lavoratori dipendenti, per quanto riguarda il diritto ai buoni pasto, anche altre figure.
Stagisti e tirocinanti:
Sì, gli stagisti e i tirocinanti possono ricevere i buoni pasto e godono dello stesso trattamento fiscale di favore dei dipendenti (esenzione fino a 8€ per l'elettronico). Offrire loro questo benefit è un ottimo modo per farli sentire parte integrante del team e per supportarli economicamente durante il loro percorso formativo.
Collaboratori a progetto (Co.co.co.):
Anche i collaboratori coordinati e continuativi, il cui reddito è assimilato a quello da lavoro dipendente, hanno pieno diritto a ricevere i buoni pasto alle stesse condizioni fiscali vantaggiose.
Per un'azienda, estendere il programma di buoni pasto Satispay a queste categorie di collaboratori è una scelta strategica, semplice da gestire grazie alla flessibilità del portale Satispay Business.
Categoria | Possono ricevere i Buoni Pasto? | Con vantaggio fiscale? |
---|---|---|
Lavoratori Dipendenti | Sì | Sì |
Stagisti / Tirocinanti | Sì | Sì |
Collaboratori (Co.co.co.) | Sì | Sì |
Professionisti a P.IVA | Sì | No (sono considerati compenso) |
Lavoratori Occasionali (Presto) | Generalmente No | No |
In conclusione, sebbene la figura del "collaboratore occasionale" in senso stretto sia generalmente esclusa, il mondo del lavoro autonomo e delle collaborazioni è variegato. È possibile estendere il benefit dei buoni pasto a molte figure non dipendenti, ma è fondamentale essere consapevoli delle diverse implicazioni fiscali.
La grande opportunità per le aziende risiede nell'includere nel proprio programma di welfare stagisti e collaboratori coordinati, offrendo loro gli stessi vantaggi dei dipendenti. Soluzioni come Satispay rendono questa gestione incredibilmente semplice, permettendo all'azienda di creare un ambiente di lavoro più equo e motivante per tutte le persone che contribuiscono al suo successo, a prescindere dalla forma contrattuale.
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